lunedì 10 giugno 2013

Il complice silenzio dei "grandi" giornali

In prima pagina, in apertura sul Fatto Quotidiano on line, questa notizia;

Finanziamento ai partiti, Camera vota legge che elargisce fondi senza controlli. M5s protesta, lancia banconote in Aula.

LINK: http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09/09/finanziamento-ai-partiti-camera-vota-la-legge-che-elargisce-fondi-senza-controlli/2021786/

Sono quindi andato su Repubblica e in contemporanea come apertura ci trovo la notizia dei danesi che chiudono le frontiere.... e vabè, Repubblica è più internazionale.
E la seconda notizia? GRANDE ITALIA, IMPRESA ARU; BRAVA PENNETTA ... (sport). Ok si deve anche tenere conto del pubblico.
Terza notizia sul "grande" quotidiano di "sinistra"? Casamonica in TV, scoppia il caso... (Vespa etc.etc).
Ho tristemente passato in rassegna tutti gli articoli fino ad arrivare a "regina d'Inghilterra record con viaggio inaugurale..." senza nanche trovare un accenno a questa notizia e allora ho rinunciato a scorrere la testata (la regina d'Inghilterra che inaugura un treno è un limite invalicabile alla mia pazienza.)
Repubblica è colpevole (a proposito il "Corriere della Sera" segue la stessa scaletta di repubblica, per cui ne condivide il destino) di ciò che sta accadendo in italia (e di ciò che inevitabilmente accadrà) ne più ne meno di coloro che si votano le leggi pro domo sua! Ma chi se lo ricorderà?

Tutti gli appassionati lettori di repubblica, che ormai cercano di "scusarsi" con se stessi dicendo che sono interessati più che altro alla "pagina culturale"?

A che serve lamentarsi se poi non si è disposti a fare neanche un piccolo cambiamento come quello di non rinnovare un abbonamento ad un giornale o non comprarlo più in edicola?

Le rivoluzioni, quelle vere, si fanno con piccoli gesti e quotidiane scelte consapevoli, il resto... sono chiacchiere!

Carlo Magaletti

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